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IRAN  TURCHIA

Volo su Teheran e ritorno via terra

 Diario finale

15 luglio - 25 agosto 2004

 

15 luglio: ITALIA – TEHERAN

Volo VENEZIA-ROMA alle 6.50 con arrivo alle 8. Il ROMA-TEHERAN ha un’ora di ritardo e parte alle 12. Dopo 4 ore atterriamo nella capitale iraniana alle 18.30 locali. In aeroporto cambiamo 100$ per 866.400 rial. Il cambio in euro sarebbe stato più vantaggioso del 3% (1 euro = 10.680 rial), ma chi si fidava di venire con solo euro! Prendiamo un taxi ufficiale prenotandolo al “chiosco dei taxi” appena fuori l’aereoporto (35.000 rial) che ci porta al Ferdosi Grand Hotel prenotato dall’agenzia in Italia: un hotel elegante da 75 $ a camera (negli alberghi di un certo livello i prezzi per i turisti sono maggiorati di due o tre volte). Inevitabili, per noi, due notti qui se volevamo il visto. L’albergo non è proprio in centro, anche se vicino ai musei. Facciamo un piccolo giro nelle vicinanze e, non trovando un ristorante che ci ispira, mangiamo un Kebab in un locale non lontano. Mi collego ad internet in albergo: lentissimo e costosissimo (50.000 rial /ora).

16 luglio: TEHERAN 

Colazione in Hotel e poi a piedi raggiungiamo il Palazzo Golestan (15.000 rial a testa). La guida lo  definisce meraviglioso, noi rimaniamo delusi. Con il taxi (15.000 rial) raggiungiamo il Museo dei Tappeti (3.000 a testa), anche questo niente di straordinario, ma da vedere. Oggi è venerdì e non c’è molta gente in città, il bazar è chiuso. Prendiamo un taxi per raggiungere la teleferica Tochal, da qui salendo con la cabina (20.000 rial a testa), arriviamo ad una stazione intermedia e ci gustiamo il panorama della città, molto bello e pieno di iraniani in gita festiva. Una signora svizzera che è qui in visita ai parenti dice che la legge islamica obbliga le donne a coprirsi la testa e i fianchi,  chi non la rispetta può essere incarcerata e, almeno fino ad alcuni anni fa, anche percossa fisicamente. I matrimoni sono decisi dalle rispettive famiglie, soprattutto nelle campagne. La famiglia dello sposo offre denaro alla famiglia della sposa: più è bella la sposa, più denaro viene offerto. Se il marito rifiuta la moglie, la famiglia della moglie si tiene il denaro. Prima del matrimonio non fanno sesso e nelle loro uscite vengono accompagnati dai parenti. E’ “accettato” che gli uomini vadano a prostitute prima del matrimonio. Per tornare in centro prendiamo un bus (3.000 rial a testa). C’è una marea di gente alle fermate e facciamo fatica a farci capire. Scopriamo che negli autobus locali uomini e donne viaggiano separati, gli uomini davanti, le donne e i bambini dietro. Il tragitto è un po’ lungo e gli uomini sono accalcati nella parte anteriore. Quando scendiamo Ruggero si accorge di essere stato derubato dei soldi che teneva nella tasca esterna dei pantaloni. Pochi spiccioli (60.000 rial), ma il gesto ci stressa non poco. Ci sentiamo vulnerabili, ci passa la fame, non ceniamo.Sarà l’unico episodio spiacevole di tutto il viaggio.

17 luglio: TEHERAN

Ci perdiamo nel bazar. Cambiamo 250$ con 2.164.750 rial da cui ne detraggono 17.358 di commissione. Per la terza e ultima notte a Theheran, ci trasferiamo all’International Guest House (80.000 rial in due), praticamente di fronte al Ferdosi Grand Hotel; non c’è il bagno in camera ma è pulito, i gestori sembrano simpatici e poi ci dobbiamo stare solo fino alle 4 del mattino. Nel pomeriggio visitiamo l’interessante Museo dei Gioielli (30.000 rial a testa)-molto bello-, il Museo Nazionale (6.000 rial a testa) e il Museo del Vetro e della Ceramica (non ne vale la pena). Ci facciamo un chay al famoso caffè Naderi, in mezzo a una clientela di intellettuali. E’ uno dei migliori, ha anche i pasticcini. Due donne entrano e si accomodano al tavolo, ma il cameriere le fa alzare e le manda nella stanza riservata alle donne non accompagnate da un uomo. Mi hanno vietato di fotografare. Ceniamo all’Iranian Traditional Restaurant (40.000 rial in due)…proprio carino. Torniamo con il taxi (10.000 rial). Giornata rilassante e tranquilla.

18 luglio: MASHHAD

La Guest House ci chiama il taxi (22.000 rial fino all’aereoporto). Abbiamo il volo per Mashhad alle 6.20 con arrivo alle 8. Troviamo sistemazione all’Hotel Nasr (70.000 rial in due, con bagno), molti erano pieni o troppo costosi. Visitiamo la città il cui nome significa “luogo del Martirio” ed è uno dei centri di pellegrinaggio più visitati al mondo. La parte più interessante è il santuario di Emam Reza. Questa ampia isola circondata da mura nel centro di Mashhad contiene moschee, musei, alti iwan, numerosi cortili e molti altri edifici religiosi e amministrativi. E’ una delle meraviglie del mondo islamico. Purtroppo si accorgono che siamo turisti e ci fanno seguire nella nostra visita da due giovani volontari di servizio che ci fanno vedere ben poco (la parte più bella è vietata ai non islamici)! Mangiamo un buon dizi, una combinazione tra stufato e minestra, alla Hezardestan Traditional Tea House (16.000 rial in due). E’ un bel locale decorato con tappeti, teiere, pipe ad acqua antiche, cuscini e panche di legno, dove mi faccio un pisolino! Verso sera prendiamo un bus per fare un giro a Torghabe (30.000 rial andata e ritorno). Niente di particolare ma ci prendiamo un buon gelato locale (bastani) nella pasticceria sulla strada principale e ci rilassiamo prendendo un te in uno dei tanti locali. Al ritorno ci fermiamo al santuario: anche di notte ha il suo fascino e nella zona c’è molta gente. Ritorniamo in hotel.

 
19 luglio: MASHHAD e partenza per TABAS alla sera

Comperiamo il biglietto per Tabas con partenza alle 20 (50.000 rial per due, 2 partenze al dì: alle 10 e alle 20; c’è un volo aereo il martedì e il giovedì alle13.15 per Kerman – attenzione: a Tabas gli autobus per Yazd partono solo alla sera.). Facciamo un’altra visita, almeno esterna la santuario. Ruggero, visto il suo aspetto “iraniano” decide di provare ad entrare per raggiungere la stanza dorata. Ci riesce. Nel frattempo qualcuno di controllori si accorge della sua mancanza e mi viene a chiedere dov’è mio marito, io entro nel panico, faccio finta i non capire, loro insistono e mi dicono che sperano che non sia entrato. Ad un certo punto Ruggero esce, io scoppio a piangere e ci allontaniamo. Ruggero dice che poteva entrare nella stana dorata ma non l’a fatto un po’ per paura e un po’ per rispetto. E’ comunque entrato in un cortile normalmente vietato ai non mussulmani.Prendiamo il taxi per raggiungere Bogh’è-yè Khajè Rabi un bel mausoleo ottagonale vicino a Mashhad. Ci fermiamo al Cimitero dei Martiri che accoglie migliaia di tombe di martiri uccisi durante la Guerra Iran-Iraq. Sempre con taxi arriviamo al Gombad-è Sabz: Cupola Verde. E’ aperto e non c’è nessuno, così io e Ruggero possiamo rimanere insieme nella stessa ala della moschea finchè non entra una donna. Ruggero deve spostarsi. Io mi prendo riposo in questo posto tranquillo, lui legge. Ci dirigiamo alla Bagh-è Sabz, la Tea House citata nella Lonely, ma è in restauro; finita deve essere carina, con una bella vista sulla strada. Ritorniamo a piedi verso l’hotel e incontriamo il professore Ahmad Danesh (tel.6631078 se fuori distretto 511 se Italia 00 cioè 005116631078 dall’Italia; chiamare dopo le 20) che parla un buon inglese. Ci spiega molte cose, ci parla della visita di un bel caravanserraglio nei pressi di Mashhad, ci fa vedere dei negozi che lavorano i tappeti e il più importante centro di riparazione dei tappeti della città. Si rende disponibile ad accompagnarci il giorno dopo a vedere il santuario. Non sembra lo faccia per soldi e ci da una buona impressione, ma noi siamo convinti di partire, anche perché l’entrata di Ruggero al santuario mi è costata un bel po’ di stress e non voglio ripetere l’esperienza. Prendiamo i bagagli, taxi per terminale dei bus. Partiamo alle 20.30 e arriviamo a Tabas alle 5 (8ore30). Bellissime le stelle in cielo, si vede Venere alta ad est. Adiamo all’Hotel Bahman, il migliore della città, ci chiedono 150.000 rial, offro 100.000 e accettano quasi subito (hotel da brivido!).Chiediamo del bus per Yazd: niente prima delle 23!

 20 luglio: TABAS viaggio notturno per YAZD

Ci facciamo una bella dormita e usciamo alle 11. Fuori ci sono 42 °C, ma l’albergatore dice che a fine maggio fa molto più caldo. Prendiamo il biglietto per Yazd (30.000 rial a testa) e ci confermano che non esistono bus che viaggiano di giorno. Non ci resta che arrenderci e prepararci per un altro notturno e soprattutto a non vedere il deserto! Vediamo la moschea con il solito soffitto a specchic’è pure l’aria condizionata e ne approfittiamo per un riposino. Un uomo con un’auto (in Iran tutti quelli che hanno un’auto sono di probabili taxisti) ci porta alla cittadella Arg-è Tabas e ai giardini Bagh-è Golshan e che sinceramente non sono niente di speciale. I giardini sono comunque freschi, con alberi di limoni, melograni, eucalipti, cipressi, gelsi, polvere e tante vasche per l’acqua. Mangiamo un melone, di quelli con la polpa bianca, non buono come i nostri. Il giardino è strapieno di famiglie iraniane che fanno il pic-nic: loro ci vanno matti per mangiare sopra un pezzettino d’erba.Una doccia prima di partire e lasciare questo posto…deserto! Il nostro bus doveva partire alle 23 invece ci fanno salire quasi al volo su un bus che arriva da Mashhad diretto a Shiraz alle 22.15. Non capiamo più niente.Arriviamo a Yazd alle 2.30, in piena notte. L’Hotel Amir Chakhmagh è pieno e ci offrono di dormire  sul tetto (sarebbe stato meglio, ma io avevo paura dei topi!) dandoci dei materassi, o in un ufficio, sul tappeto. Al mattino ci danno la nostra stanza senza bagno, (60.000 ral in due) non proprio pulita, ma con una vista bellissima sulla piazza e sul complesso di Amir Chakhmagh. Questa vista dal finestrone della nostra stanza ci tiene qui anche se ci sarebbe una sistemazione migliore in altro hotel. Il personale è gentile.

21 luglio: YAZD

Yazd vanta il centro storico più antico, e tuttora abitato, dell’Iran. La città ha il color argilla dei mattoni seccati al sole e l’orizzonte è dominato dalle alte torri di ventilazione che si trovano sui tetti, costruite per sfruttare ogni minimo soffio di vento e indirizzarlo verso le stanze sottostanti. Oggi è festa in paese (commemorazione di Fatemè, sorella dell’Emam Reza) e tutto è chiuso. Prendiamo una macchina con autista per tutto il giorno (320.000 rial in due) nel nostro albergo. Partiamo alle 10.30 e visitiamo le suggestive Torri del Silenzio, utilizzate fino ad alcune decine di anni fa dalla comunità zoroastriana per il rito funebre dell’esposizione dei cadaveri agli avvoltoi. Siamo poi a Kharanagh, una piccola Bam; Chak Chak per vedere il tempio del fuoco scavato nella roccia. Per arrivare a questo sito si attraversa un bellissimo paesaggio in ambiente desertico, quasi lunare. C’è ancora Ardakan e Meybod, due piccoli centri non interessanti. Torniamo alle 17.30. Siamo stati fuori Yazd per 7 ore, ne valeva davvero la pena. Saliamo nel complesso di Amir, ci godiamo un bellissimo tramonto e la vista sulla città. Per la festa di Fatimè c’è una processione che percorre le strade: gli uomini si battono con delle piccole fruste, le donne seguono il corteo. Ammiriamo queste scene dall’alto dell’Amir. Dopo la doccia mangiamo al Hamum-è Khan, carino e con parecchi turisti. Nota: il sistema di raffreddamento usato quasi ovunque in Iran non è come la nostra aria condizionata. Il dispositivo usato, chiamato Water Cooler, è un cubo di metallo di circa 1 metro di lato e pieno di fessure. Da un serbatoio posto sopra scende lentamente, a gocce, dell’acqua lungo le pareti interne. L’acqua impregna un materiale poroso. Una ventola fa passare l’aria attraverso le fessure e l’acqua, la quale, evaporando, assorbe calore e rinfresca l’aria. Quest’aria, fatta arrivare nei locali sottostanti, non è molto fredda, ma sufficiente per stare bene. Un dispositivo di questo tipo da noi non funzionerebbe perché l’umidità dell’aria è troppo alta ( da noi 60/80 %, da loro 10/20%).  A Yazd fa caldo, tanto, più di Teheran e Mashhad. Per la seconda volta ci capita che ci vengano offerti i biglietti alla fermata degli autobus, appena chiediamo dove si possono comprare.

22 luglio: YAZD

Giriamo il bazar. Fa caldo a Yazd, più di Teherean o Mashhad.  Vale sicuramente la pena di trascorrere qualche ora perdendosi tra le vie di questa città. La più bella dell’Iran. Ci dirigiamo verso la bella Masjed-è-Jamè che domina la città vecchia. Il ragazzo dello Yazd Internet Cafè, vicino alla moschea, ci apre la porta che ci conduce al tetto da cui si ammira il panorama mozzafiato della città vecchia. Offriamo 10.000 rial al ragazzo dello Yazd Internet Cafè per il custode che ci ha aperto, lui dice che ne bastano 2000 (veramente onesto). A lui si può far riferimento per il vicino e molto bello Silk Hotel (20 euro la doppia). Bagh-è Doulat Abad non è interessante, ma vale la camminata fino a raggiungere Khan-è Lari per perdersi nelle vie. Sempre a piedi torniamo verso casa, saliamo ancora una volta sull’Amir  e dopo la doccia ceniamo “Alla fontana”, locale consigliato dal nostro hotel. Il locale è all’aperto e si mangia attorno ad una grande piscina. E’ frequentato dalla gente del posto, un po’ caro. Ci arriviamo in taxi.

 

23 luglio: viaggio verso KERMAN

Alle 7 partiamo con bus (25.000 rial a testa) per Kerman e arriviamo poco dopo le 11. Alla stazione prendiamo già il biglietto per Shiraz (37.000 rial a testa) . Col taxi arriviamo all’hotel Akhavan (18 $ con prima col., ne volevano 30!)  un po’ fuori mano ma molto pulito e con il miglior ristorante di tutto l’Iran. Il gestore parla bene inglese, è gentilissimo e fornisce buni consigli per la visita dei dintorni. Dice che il lavoro dopo l’11 settembre e dopo il terremoto di Bam è diminuito tantissimo. Andare in Pakistan non è il massimo, prima della guerra Afganisthan non era pericoloso, ora si. Alcuni motociclisti due mesi fa ci sono stati ma sono tornati indietro perché sporco e pericoloso. In effetti le facce in giro per Kerman sono decisamente meno rassicuranti di quelle che si vedono nel resto del paese. E’ venerdì ed è tutto chiuso. Alle 13 usciamo, prendiamo un taxi (16.000 rial) che ci porta alla rotatoria dove si trovano i taxi collettivi e raggiungiamo Mahan a 30 km (5.000 a testa). Quasi un’ora di viaggio. Prima di visitare la moschea prendiamo un altro taxi per Rayan (75.000 rial andata, attesa e ritorno+ 10.000 a testa per ingresso a Rayen)). Per raggiungere questa piccola Bam si impiega 50 minuti, la strada è molto panoramica. La città è parzialmente ristrutturata, il paesaggio intorno è incantevole. E’ piacevole anche il sito. Alle 17 siamo di ritorno a Mahan e ci “gustiamo” la tranquillità della bella moschea (20.000 rial a testa). Dentro un uomo sparge dell’acqua profumata sui fedeli e un altro intona un canto sufi: divino). Chiedendo al guardiano saliamo anche sul tetto da dove si ha una bella vista sul deserto e sulle montagne. Ci fermiamo qui fino alle 19.30, troppo bello! Torniamo a Kerman in taxi. Ceniamo in albergo…la più buona cena di tutto il viaggio! Mai visti cani in Iran. Qualche raro gatto, ma non ho visto nemmeno topi!

 

24 luglio: KERMAN notturno per SHIRAZ

Kerman merita di essere vista. Il bazar, che ha 150 anni, è uno dei migliori che abbiamo visitato. Ci è piaciuto il bazar del rame, merita anche il museo Hamum-è Ganj Alì Khan, e sempre dentro il bazar merita prendere un tè al Chayhunè-yè Vakil. Visitiamo la moschea Jamè e il mausoleo Alì Shah.  Siamo alla casa da tè Chayhunè-yè Sardar: nelle prime ore del pomeriggio nel bazar non c’è movimento ci rilassiamo al fresco. Andiamo alla ricerca della moschea Pa Manar che di per sé non ne vale la pena. Prendiamo un taxi per la fabbrica dei tappeti Sheketeh Farsh: è chiusa e addirittura sembra in disuso. Sono le 5 del pomeriggio e con un taxi raggiungiamo Mahan per vedere i giardini Bagh-è Shahzade, niente di eccezionale. Ritorniamo in hotel dove ci aspetta un’ottima cena. Prendiamo bus  notturno per Shiraz.

 

25 luglio: SHIRAZ

Arriviamo in città alle 5.30 e con taxi raggiungiamo il centro, ma gli alberghi sono pieni. Era il caso di avere prenotato all’Anvari Hotel. Lasciamo i nostri zaini all’Esteghal Hotel dove ci promettono una stanza nel pomeriggio senza bagno in camera  ma con doccia. Andiamo al castello e lì vicino c’è la banca dove cambiamo 300$ (ci danno una marea di soldi che non sappiamo dove mettere!). Giriamo il bel bazar. Siamo al bellissimo Mausoleo di Shah-è Cheragh, dopo avere preso a noleggio il chador nella vicina libreria,  e avere chiesto il permesso con gentilezza, ci lasciano entrare. E’ bello già nel giardino, ma è ancora più interessante perché entrando nel santuario si  ha una volta di specchi e tutto intorno fedeli che pregano. Logicamente le donne hanno la loro entrata e restano separate dagli uomini. Molto interessante. Quasi di fronte al mausoleo c’è una specie di gelateria dove ci prendiamo un “faloodeh” che è un gelato a base di amido che nella forma ricorda un piatto di spaghetti, affogato nella limonata o nell’acqua di rose. Lo si trova anche in altre parti dell’Iran ed è proprio di largo consumo. Per riposarci ci prendiamo un dizi all’Human-è Vakil , una bellissima casa da tè. Torniamo in albergo per prendere la stanza. Doccia, sonnellino e alle 17 usciamo: Con taxi raggiungiamo i giardini Hafez. E’ bello qui al tramonto: la tomba è illuminata e gli altoparlanti diffondono i canti tratti dalle poesie del poeta. Secondo un detto iraniano, ogni casa deve avere due cose: primo, il Corano; secondo le poesie di Hafez. Inoltre, in base a una credenza popolare, se si vuole conoscere il proprio destino basta aprire a caso un libro di Hafez per ottenere la rivelazione…tutto il mondo è paese!  In questi giardini è bella anche la casa da tè. Usciamo per mangiare all’Hamum-è Vakil.

 

26 luglio: SHIRAZ  Persepoli

Prendiamo il bus alle 7 diretto a Marvdasht, taxi per raggiungere il sito. Alle 8 siamo a Persepoli e ci rimaniamo 4 ore. Ci è piaciuto molto questo posto anche se di per sé come sito non è imponente, ha dei bassorilievi raffinati. A parte il caldo è un posto da respirare.
Alle 12 prendiamo un taxi e raggiungiamo il sito di Naghsh-è Rostam. E’ un posto assolutamente da visitare durante l’escursione a Persepoli. Sulla parete a picco di arenaria dorata, si ammira la necropoli con le tombe dei re achemenidi e bassorilievi sasanidi: magnifico! Con un passaggio siamo al bivio sulla strada principale e diamo una rapida occhiata alle tombe di Naghsh-è Rajab. Nelle vicinanze c’è un locale con tavoli all’aperto: il Laneh-Tavoos e qui ci fermiamo per mangiare. Alle 15 usciamo e ci mettiamo sulla strada. Una macchina ci da un passaggio per Marvadasht. Qui insistono per farci tornare a Shiraz in taxi ma noi prendiamo un minibus  e alle 17 siamo in città. Scendiamo nelle vicinanze di Emamzade-yè Ali Ebn-è Hamzè molto bella soprattutto all’interno. Il tutto è accentuato dal fatto che si sta svolgendo una cerimonia (forse un funerale), e noi siamo invitati ad entrare in luoghi separati per uomini e donne, e ci viene offerto un gelato da gustare seduti sui tappeti in mezzo alla gente. Dalla parte degli uomini si alza una preghiera. C’incamminiamo verso il bazar, siamo sulla moschea Majed-è Vakil, prendiamo un tè da Hafez e siamo poi in internet. Forse stamane ci si poteva alzare un’ora dopo: c’era il tempo per fare e vedere tutto.

 
27 luglio: SHIRAZ volo per ISFAHAN

Ci prepariamo senza fretta e ci organizziamo per andare a vedere Bagh-è Eram, giardini che meritano di essere visti. Meno interessanti invece quelli che ospitano la tomba di Sa’dì. Siamo alla Porta del Corano e da lì saliamo un po’ la collina da dove si ha un bel panorama su Shiraz. Terminiamo il nostro giro alla città con la visita alla Masjed-è Nasir-ol-Molk e alla Madrasè-yè Khan. Alle 19 andiamo verso l’aereoporto: abbiamo il volo per Isfahan alle 20.50. Abbiamo prenotato telefonicamente l’Ostello Amir Kabir.

 
28 luglio: ISFAHAN

Cominciamo il giro della città tenendo in considerazione l’itinerario n.1 della guida. La Masjed-è Sheikh Lotfollah è molto bella; è piacevole prendere un te al Gheysarieh Tea Shop da dove si ha una splendida vista sulla piazza. Bello anche il Palazzo Alì Ghapu e la Masjed-è Emam. La grande piazza Emam Khomeini è sempre piena di gente…e tra i tanti negozi c’è anche una gelateria! Ceniamo con una stupenda zuppa all’Abbasi Hotel e poi ci facciamo un giro sul ponte Khaju. I ponti sono molto frequentati dalla gente del posto. Qui ci sono localini per mangiare, case da te; alla gente piace semplicemente sedersi e guardare fiume. Di sera qualcuno canta di storie d’amore, ma essendo proibite, scappano appena arriva la polizia. Andiamo anche sulla bellissima casa da te sul ponte Chubi.

 

29 luglio: ISFAHAN

Ci facciamo un bel giro sul bazar; visitiamo il Palazzo Hasht Behesht; una lunga camminata verso i ponti (itinerario n.2 della guida); ci dirigiamo verso il quartiere armeno (Jolfa) dove visitiamo la bella Cattedrale di Vank e la Chiesa di Betlemme. Durante questo giro vediamo anche il Golestan-è Shahada cimitero dei caduti della Guerra Iran-Iraq. Aspettiamo il tramonto alla casa da te Gheysarieh sulla piazza, bevendo te e fumando l’arghilè. Mangiamo ancora una zuppa all’Abbasi.


30 luglio: ISFAHAN

Oggi è venerdì ed è tutto chiuso. Facciamo un giro per la piazza per rientrare nella bella Msjed-è Sheikh. Siamo ancora sui ponti: ci facciamo un dizi e una siesta. Alle 16 con taxi andiamo a vedere i minareti oscillanti. Al ritorno siamo al Restaurant Shahrzad un posto un po’ lussuoso con cena non interessante. Facciamo un giro sulla piazza che è strapiena di gente: ci sono tante famiglie con il loro tappeto steso per terra che mangiano e bevono te fino a sera tarda. Penso che questa immagine di Isfahan sia proprio da non perdere!

 

31 luglio: partenza per KASHAN (ABYANEH)

Alle 8 prendiamo il bus per Kashan e ci facciamo lasciare al bivio sulla strada che porta ad Abyaneh. Con “taxi” raggiungiamo il paese protetto dall’UNESCO per la sua antichità e unicità. I suoi vicoli ripidi e tortuosi di pietre e fango passano tra case color ocra con grate alle finestre e fragili balconi di legno. E’ un posto in cui il tempo si è fermato. Sicuramente è da raggiungere la collina di fronte che permette di avere una bella vista di Abyaneh e della vallata. Nel pomeriggio riusciamo a tornare sulla strada principale e alle 15 prendiamo il bus diretto a Kashan. Giriamo la città e visitiamo le case tradizionali. Ceniamo al Dellpazir Restaurant, pernottiamo al Golestan.

 

1 agosto: QOM   KERMANSHAH
Alle 11 prendiamo bus per Qom, arriviamo alle 12.30. Abbiamo solo il tempo per il mausoleo ma forse valeva fermarsi qualche tempo in più. Qom è la seconda città santa dell’Iran dopo Mashhad e ospita il magnifico santuario di Hazrat-è Masumeh. Il posto attira molti pellegrini e l’entrata è vietata ai non musulmani, ma prendendo un chador e seguendo i movimenti dei fedeli, riusciamo ad entrare. Ne vale veramente: le volte della stanza dove c’è il sepolcro è tutta coperta da specchi, la gente è in preghiera, c’è atmosfera. E’ bello stare anche nei cortili dove si possono ammirare le cupole d’argento; la gente che si prepara alle abluzioni. Alle 15.40 parte il bus per Kermanshah. Arriviamo alle 21. Siamo al pessimo Hotel Nabovat.

 

2 agosto: KERMANSHAH   notturno per QUAZIN

Cambiamo soldi e prima di girare la città prendiamo il biglietto del bus per Quazin. Il biglietto lo comperiamo in una delle agenzie di bus che si trovano in giro per la città. Visitiamo Takiè Mo’aven ol-Molk che di interessante ha i cortili rivestiti di piastrelle del periodo magiaro. Torniamo in hotel per sistemare gli zaini. Siamo ora al Tagh-è Bostan per vedere i bassorilievi e le nicchie scolpite. Sinceramente, non mi sembra che questo sito valga il viaggio. Lungo la strada che arriva al sito ci sono case da tè, e qui ci fermiamo per una piacevole sosta. Cena in ristorante; prendiamo gli zaini, il bus che doveva partire alle 22 ha un’ora di ritardo.

 

3 agosto: QUAZIN ( Castelli degli Assassini)

Il bus ci lascia lontano dalla città, e sono le 5 del mattino! Ci fermiamo al bordo della strada dove c’è un locale all’aperto. Con noi, forse scesi dal bus, c’è un ragazzo con la sua donna che non ci lasciano un minuto. Aspettiamo l’alba e i due si offrono di portarci in città. Arriva una macchina, un po’ con timore, saliamo e ci portano dopo un po’ di strada al nostro Hotel Iran. Quando scendiamo non vogliono essere pagati, a me sono sembrati proprio due angeli! Con l’hotel prenotiamo una macchina per l’escursione al Castello degli Assassini. La strada è panoramica e non facile per i tornanti, c’è anche da aggiungere che il viaggio è stato da incubo a causa dell’autista che non era prudente oltre al fatto che lo vedevamo maneggiare una siringa. La cosa ci ha stressato non poco. Anche i freni della macchina non erano perfetti, abbiamo anche bucato. Forse per tutto questo, Alamut non ci è sembrato interessante. Il Castello sono pietre in una bella vallata. Torniamo alle 15.30, rimaniamo un po’ in stanza, poi internet e cena al Restoran-è Eqbali. In questa città molte donne indossano il chador nero.

 

4 agosto: RASHT (Masulè)

Partiamo per Rasht  alle 8 e arriviamo alle 10.30. Lasciamo i bagagli al Caravan Hotel e prendiamo il taxi per Fuman conosciuta come la “Città delle statue” per via della quantità di statue in gesso di dubbio gusto sparse per tutta la città. Da qui con taxi collettivo raggiungiamo Masulè un villaggio di montagna, la cui strada per arrivarci è descritta dalla guida  come una delle più belle dell’Iran dal punto di vista panoramico che permette di scattare foto davvero uniche. A noi, né è sembrata panoramica la strada, né così bello il villaggio! Decidiamo di tornare a Rasht  e  raggiungere Anzalì per vedere il Mar Caspio. E’ stata una deviazione interessante perché ci siamo mangiati un buon piatto di pesce all’Hotel Ancient Golsang, e abbiamo visto la spiaggia dove gli uomini sono in costume, e le donne vestite. Ritorniamo al nostro hotel in taxi.

 

5 agosto: SOLTANIYE’ (mausoleo)   TAKAB

Ci alziamo presto e riusciamo a prendere il bus delle 7 per Ghazvin. Ci lasciano ancora una volta lontano dalla stazione, ma questa volta riusciamo a farci salire su un taxi pagato dall’autista del bus, e arriviamo in città. Prendiamo un altro bus per Zanijan e ci lasciamo fermare all’incrocio di Soltaniyè. Con taxi raggiungiamo il mausoleo Gombad-è Soltaniyè. Questo mausoleo è un po’ ridotto male, ma ha una cupola alta 48metri con belle piastrelle blu, e all’interno dell’edificio ci sono interessanti decorazioni in mattoni, iscrizioni e ancora mosaici di piastrelle. I bagagli durante la visita li abbiamo lasciati in biglietteria. Una macchina ci da un passaggio per la stazione dei bus. Qui non ci danno indicazioni di bus per raggiungere Takab, l’unico mezzo sembra essere un taxi. Ci facciamo portare sulla strada principale e di lì a poco passa un bus che ferma anche a Bijar. Saliamo in questo bus “preso al volo” e percorriamo una strada con paesaggi veramente belli. Ci facciamo scendere sul bivio per Takab, e ancora sembra difficile raggiungere la nostra destinazione: non ci sono bus, i taxi chiedono troppi soldi. Non ci scoraggiamo e chiediamo alla fine un passaggio a una specie di trattore che per 2000 rial ci porta al paese di Takab. E’ molto lento ma questo viaggio è molto piacevole: siamo circondati da vallate dai color giallo-marrone; ci sono pascoli, è il tramonto. Sono 85km, arriviamo alle 20 all’Hotel Rangi. Saliamo sul tetto dell’hotel dove si ha una bella vista sui dintorni, giriamo prima che faccia buio sulle stradine del paese. Ceniamo in hotel. E’ stata davvero una bella giornata!

 

6 agosto: TAKAB  arrivo a TABRIZ

Partiamo alle 8 con un taxi per terminal dei bus diretti al Takht-è Soleiman. Per arrivare al sito si attraversano piccoli villaggi e bei panorami. Il sito è molto distrutto, sono solo pietre, il posto è comunque piacevole. C’è molto vento e il cielo è proprio terso. Al ritorno troviamo un passaggio di un tipo che ci fa salire a piedi su una montagna a forma di cono conosciuta come Zendan-è Soleiman. Si arriva alla cima facilmente a piedi, seguendo tante altre persone. E’ un vulcano e dall’alto si ha belle vedute della campagna, del villaggio più in basso e dell’antica città in lontananza. Nella strada del ritorno scattiamo molte foto. Ci fermiamo anche in un luogo dove la gente fa bagni in acque termali. Alle 14 presi i bagagli partiamo. Arriviamo a Tabriz dopo 2minibus e un taxi diviso con altri due ragazzi. Rinunciamo a Maraghè. Hotel Ghods, cena al Modern Tabriz Restaurant.

 

7 agosto: TABRIZ

Mercato e giro della città. Cena al Modern Tabriz.

 

8 agosto: TABRIZ  (Kandovan)

Dedichiamo la mattina alla visita di Kandovan: una “mini Cappadocia”. Questa è molto più vera perché la gente vive ancora all’interno delle piccole caverne. Il materiale elastico e cedevole eruttato dal vulcano Sahand, nel corso delle diverse ere geologiche è stato modellato dal vento e dalla pioggia fino a formare dei coni di roccia, che le popolazioni locali hanno potuto facilmente scavare trasformandoli in caverne. Ancora oggi, una comunità di circa 600 persone continua a vivere all’interno di queste rocce. Rimaniamo qui fino alle 15. Al pomeriggio siamo in città.

 

9 agosto:  passiamo il confine  DOGUBAYAZIT (Turchia)

Raggiungiamo Maku con il bus delle 6.30. Rinunciamo a Kara Kelisa perché non sembra così facile da raggiungere: ci dicono che ci sono ben 80 km di strada di montagna. Passiamo il confine e con minibus arriviamo a Dogubayazit. Nel tragitto per arrivare alla città ci sono controlli più per la gente del posto che per noi. Nelle strade ci sono molti soldati e vediamo anche postazioni di carrarmati. In generale c’è una situazione più chiusa rispetto l’Iran. Siamo all’Hotel Teheran. Ci dirigiamo verso il Palazzo di Ishak Pasa. Il paesaggio è molto bello, il palazzo è sistemato in cima ad una montagna rocciosa e sembra proprio sospeso nel cielo. Oggi è lunedì e il palazzo sarebbe chiuso, ma abbiamo la fortuna che alle 16 viene aperto per un gruppo di turisti. Vale la pena di vederlo anche nel suo interno. Torniamo in paese a piedi. Ceniamo al Derya Restaurant e poi ci stressiamo un po’ perché c’è una scossa di terremoto, che qui sembrano frequenti, ma alla fine troppo stanchi andiamo a dormire.

 

10 agosto: VAN

Partiamo alle 7.30 e arriviamo a Van alle 10. Prendiamo subito il domus per raggiungere Gevas da cui partono le barche per l’isola del Lago di Van e visitare la splendida chiesa armena. Arriviamo all’isola alle 12 e ripartiamo alle 15.30. Torniamo a Van all’hotel Aslan. Prendiamo il biglietto per Diyarbakir, ceniamo al Restaurant ve Et Lokantasi.

 

11 agosto: DIYARBAKIR

Con il bus delle 9 raggiungiamo Diyarbakir. Visitiamo questa città, la cui principale attrattiva è la sua grande cerchia di mura in basalto, erette probabilmente in epoca romana. Ceniamo vegetariano vicino al nostro Hotel Aslan.

 

12 agosto: MARDIN arrivo a URFA

Bus delle 8 per Mardin. Ci gustiamo l’incanto di questa città e la bellezza delle pianure siriane. Visitiamo anche il monastero a 6km dalla città. Alle 20 prendiamo il bus per Urfa; arriviamo alle 23. Taxi per Hotel Ugur.

 

13 agosto: URFA

Il  responsabile dell’Hotel parla molto bene inglese e ci propone l’escursione al Monte Nemrut per 30$. Più avanti ci accorgiamo che poteva essere una proposta interessante. Facciamo Con minibus raggiungiamo l’otogar da cui partono i minibus per Harran città famosa perché vi dimorò Abramo e per le case ad alveare. Alle 15 siamo di ritorno e giriamo la città di Urfa.

 

14 agosto: URFA viaggio per KAHTA (Mt Nemrut National Park)

Alla mattina siamo ancora in città. Alle16 prendiamo bus per Adiyaman, e qui all’arrivo subito un minibus per Kahta. Ci sistemiamo alla Pension Kommagene dove contrattiamo l’escursione alle colossali statue in cima al  monte. Prenotiamo il bus delle 12 di domani per Kayseri ( meglio prendere il bus prima di quest’ora perché si arriva a Kayseri troppo tardi per raggiungere Goreme in giornata!). Cena in un locale vicino la pensione.

 

15 agosto: PARCO NEMRUT partenza per KAYSERI (Cappadocia)

Alle 2 del mattino ci svegliano e alle 2.30 si parte. Abbiamo una macchina con autista. Si arriva al monte ancora con il buio. Non fa così freddo e il cielo è pieno di stelle. Aspettiamo l’alba…una meraviglia! Il sito è molto bello, dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Facciamo il giro dei siti minori e alle 9.30 siamo alla Pensione dove facciamo colazione. Ci riposiamo, alle 12 siamo nell’ufficio della pensione che dà sulla strada, qui si ferma il bus. Per raggiungere Kayseri sono 9ore di viaggio!!! In più arriviamo troppo tardi per l’ultimo bus diretto a Goreme che parte alle 20. Non ci resta che dormire all’Hotel Terminal vicino alla stazione.

 

16 agosto: GOREME (Cappadocia)

Alle 8 prendiamo il primo bus per Goreme. Proprio all’otogar c’è l’ufficio della cooperativa delle pensioni. Per telefono si contratta il costo della stanza, e ci vengono a prendere con furgoncino. Pernottiamo al Shoestring Cave Pansion. Dopo colazione andiamo direttamente al museo all’aperto e poi camminiamo tutto il pomeriggio perdendoci tra le valli e arrivando alla bella Cavusin. Buona cena al Silk Road.

 

17 agosto: GOREME notturno per ANTALYA

Tour, organizzato dalla pensione, per le città sotterranee…era meglio se ci prendevamo una moto! Cena ancora al Silk Road. Alle 21.45 bus prenotato per Antalya.

 

18 agosto: ANTALYA

Arrivo alle 8 ad Antalya. Con bus locale raggiungiamo Kaleici, la parte vecchia vicino al porto e ci sistemiamo al Senem Family Pansion. Facciamo colazione sulla bella terrazza e solo alle 14 raggiungiamo la spiaggia. Noleggiamo sdrai e ombrellone. Cena al 36. Antalya costituisce una buona base per visitare antiche città che si trovano alla periferia come ad esempio Olympos o Side ma c’è bisogno di più tempo.

 

19 agosto: HIERAPOLIS (Pamukkale) arrivo a EFESO

8.30 bus per Denizli. Con bus locale raggiungiamo Hierapolis. Le rovine sono interessanti: bello il suo imponente teatro e le innumerevoli tombe. Anche il Museo Archeologico merita una visita. Prima delle vasche di travertino di Pamukkale si trova la piscina del Pamukkale Termal, dove si può fare il bagno. Ma il posto per noi è orribile e pieno all’inverosimile di gente. Passiamo avanti arrivando alle vasche di splendenti formazioni calcaree dove è vietato fare il bagno. Fortunatamente in un angolo un po’ nascosto troviamo delle vasche dove dei guardiani permettono di entrare nelle vasche per 20 minuti. E’ bellissimo e peccato non averlo saputo prima. E’ molto tardi e per non perdere il bus delle 18 per Selcuk (Efeso) dobbiamo prendere un taxi. Arriviamo a Selcuk alle 21  prendiamo subito il biglietto per Istambul. Ci sistemiamo all’Hotel All Blacks e ceniamo in uno dei tanti locali sulla via.

 

20 agosto: EFESO notturno per ISTAMBUL

Al mattino visita della Basilica di San Giovanni; la bella moschea Isa Bey Camile il Museo di Efeso. Nel pomeriggio visita della città classica di Efeso. Cena e alle 21.45 partenza per Istambul.

 

21 agosto: ISTAMBUL

arrivo alle 8 a Istambul, ci sistemiamo al Cem Sultan Hotel. Dopo colazione passeggiamo sulla via principale della città vecchia: Divan Yolo, seguendo un itinerario consigliato dalla Lonely planet. Si arriva al Gran Bazar. Visitiamo la bella Suleymaniye Camii e il grazioso cimitero annesso dove c’è la tomba del Solimano. Bazar delle spezie; Yeni Cami; giro sul Bosforo con barca. Ceniamo sul porto con kebap di pesce.

 

22 agosto: ISTAMBUL

Santa  Sofia, Moschea Blu, Museo Archeologico delle Arti islamiche con la sua bella raccolta di tappeti; passeggiata sui giardini verso il Bosforo dove beviamo un te al Cay Bahcesj con bella vista. Passeggiamo ancora verso il Ponte di Galata e arriviamo alla torre. Da lì un bel tramonto. Ancora si cammina attraverso la via Istiklal Caddesi per arrivare fino a Piazza Taksim, cuore della moderna Istambul. In questa zona c’è anche il mercato del pesce, in realtà un mercato di vari generi. Questa è una zona ricca di ristoranti e di locali. Rientriamo con bus e tram.

 

23 agosto: ISTAMBUL partenza con bus notturno per l’ITALIA

Palazzo Topkapi con l’interessante visita dell’harem i bei chiostri nella Quarta corte. Alla sera prendiamo il bus per Sofia e da qui nel pomeriggio quello per Mestre.

 

24 agosto: SOFIA

Arrivo col bus alle 10 del mattino. Visita della città e alle 18 nuova partenza per l’Italia. Arriviamo a Mestre alle 9.30 del 25 agosto.